Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea de Chirico, nasce nel 1891 ad Atene, dove studia pianoforte e composizione al conservatorio.
Alla morte del padre, nel 1905, la famiglia, dopo brevi soggiorni a Venezia e Milano, si trasferisce a Monaco di Baviera, dove l'artista studia contrappunto con Max Reger, e approfondisce il pensiero di Otto Weininger, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche. Si trasferisce nel 1911 a Parigi, dove fa la conoscenza di molti esponenti delle avanguardie artistiche come Picasso, Picabia, Cocteau e Apollinaire.
È nel 1914 che comincia ad usare lo pseudonimo Alberto Savinio che lo accompagnerà per tutta la vita e che lo distanzierà dalla figura del fratello Giorgio de Chirico.
Nel 1915 fa ritorno in Italia con Giorgio. Soggiornano a Firenze e, arruolati nell'esercito italiano, furono destinati al 27° reggimento di fanteria a Ferrara, dove avevano già un contatto con il circolo artistico di De Pisis e Carrà.
È nel 1916 che, anche grazie ai rapporti con con Giovanni Papini e Ardengo Soffici, inizia a lavorare per la "La Voce" di Giuseppe De Robertis, dove viene pubblicato Hermaphrodito. Nel 1917, sempre militare, viene mandato come interprete a Salonicco.
Terminata la prima guerra mondiale viene trasferito a Milano e poi nel 1923 a Roma, dove pubblica testi narrativi. Nel 1924 fonda con altri la "Compagnia del Teatro dell'Arte", sotto la direzione di Luigi Pirandello, per la quale scrive Capitano Ulisse.
Nel 1927 si sposta con la famiglia a Parigi dove soggiorna per 6 anni e dove comincia a dedicarsi alla pittura, partecipando al gruppo de Les Italiens de Paris.
Tornato definitivamente in Italia nel 1933, scrive per La Stampa e lavora anche come drammaturgo e regista.