Duilio Cambellotti fu silografo e scultore, costumista e scenografo, designer e arredatore, illustratore e decoratore.
Convinto che l'arte debba essere rivolta all'intera società coinvolgendone tutti i prodotti, Cambellotti si dedicò alle arti applicate con grande entusiasmo senza trascurarne alcun aspetto. Tra i primi, in Italia, si fece promotore delle teorie di William Morris e Henry Van De Velde, promuovendo le arti applicate e indirizzando la propria ricerca verso ogni tipo di sperimentazione tecnica.
Tutta la sua vasta e complessa opera è infatti caratterizzata da una nuova interpretazione delle forme de quotidiano, e ispirata all'inesauribile repertorio offerto dal mondo della Natura. In questo senso il suo lavoro è vicino a quello di alcuni pittori tedeschi dell'epoca, come Max Klinger e Otto Greiner, anch'essi fautori dell'opera d'arte “totale”.
Molti i contatti che Cambellotti ebbe con tutti gli esponenti più importanti del panorama artistico italiano a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, da Balla a Boccioni a D'Annunzio; lavorò inoltre per i più grandi editori (Bemporad, Alinari, Mondadori, De Fonseca, Notari) e la sua attività di illustratore è tra le più feconde ed innovative dell'epoca.