Nato a Milano nel 1911, allievo di Pasquale Bossi e Umberto Lilloni all’Accademia di Brera, Francesco Fedeli ha iniziato ad esporre nel 1931. Negli anni precedenti la guerra partecipa a numerose mostre nazionali ordinate dalla Società Permanente di Milano. Nel 1942-43 è destinato dal “Comando Supremo” sul fronte russo come pittore-corrispondente di guerra. Formalmente è aggregato alla divisione di fanteria “Ravenna” facente parte dell’ARMIR, l’armata italiana in Russia e, benché soldato semplice, gode dello status di ufficiale e, con i pochi mezzi a disposizione ed in condizioni di estremo disagio, riesce a visitare tutto il fronte di guerra e a documentare la vita giornaliera dei nostri soldati e delle popolazioni locali. I suoi lavori furono pubblicati sui principali quotidiani e riviste italiane del tempo. Riuscì miracolosamente a ritornare in patria portando con sé una notevole quantità di “appunti di viaggio” (disegni, acquerelli, gouaches) che sono stati oggetto di numerose mostre dedicate alla guerra e ancora oggi capaci di suscitare profonde emozioni.
Sempre nel 1942 partecipa alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, Per dodici anni è stato titolare della cattedra di pittura e composizione alla Scuola Superiore d’Arte del Castello di Milano.
Muore a Varese nel 1998.