Fritz Schwimbeck fu per decine di anni tra gli artisti ingiustamente dimenticati. Nei suoi primi cicli di disegni e di incisioni si ispirò ad opere letterarie: nel 1917 ai racconti di Hans Heinz Evers, al dramma "Avvento" di August Strindberg, ai romanzi "Il Golem" e "La faccia verde" di G . Meyrink.
La sua sottile grafia e la sua magistrale tecnica incisoria giunsero ad una perfetta sintesi espressiva nella rappresentazione fantastica e grottesca. Così anche nel ciclo "Fantasia su una vecchia casa" (1918) di sua invenzione e in "Febbre", di eccezionale ricchezza tematica e figurativa.
Scrisse inoltre un poema in prosa "Kamarupa", anch'esso a tema fantastico.
Tra le serie di acqueforti importanti le illustrazioni per "Amleto" e "Macbeth" di Shakespeare (1920) e quelle per "Il terremoto in Cile" di H. von Kleist dove incendi, fughe, muri crollati sono efficacemente raffigurati, foschi preannunci di una distruzione generale.
Dalla rivista "Kunstkabinett" n. 5 (1973).