Pittore, scultore e grafico, dopo aver frequentato a Lipsia la Scuola di avviamento e la Scuola tecnica nel 1874 si trasferisce a Karlsruhe.
Tra il 1875 e il 1879 si dedica alle incisioni, che pubblica nel decennio successivo. L'attività grafica comprende acqueforti, bulini e litografie, distribuiti in cicli che egli intitola "Opus", come i musicisti e i poeti. Nel 1882 compie la decorazione della villa Albers a Stegliz presso Berlino, sua prima opera importante di carattere pittorico e decorativo. Tra il 1883 ed il 1886 vive a Parigi, dove inizia la sua attività di scultore. Nel 1888 passa con Karl Stauffer-Bern a Roma, dove vive fino al 1893 lavorando intensamente affascinato dalla natura e dall'arte classica. Ritorna quindi a Lipsia dove vivrà quasi tutto il resto della vita, tranne viaggi in Italia, Grecia, Francia e Spagna, spesso compiuti per l'acquisto del marmo. Nel 1895 pubblica il libro programmatico "Malerei und Zeichnung" ("Pittura e disegno"). Nel 1898 esegue "Cristo in Olimpo", in cui sono unite plastica e pittura. Nel 1902 compie il monumento a "Beethoven" a Lipsia che gli dà la notorietà e che rappresenta la sua massima espressione plastica.
L’arte visionaria di Klinger è stata collegata a quella di Arnold Böcklin ed ha esercitato una profonda influenza su De Chirico.
Bibliografia: Singer, Hans Wolfgang, Max Klingers Radierungen, Stiche und Steindrucke. 1878-1903, Amsler & Ruthardt, Berlin 1909 (San Francisco 1991). Beyer, Carl, Max Klinger. Das Graphische Werk, 1909-1919, Alan Wofsy Fine Arts, San Francisco 1997.
Una selezione di opere di Max Klinger disponibili in galleria.