Ritratto dell'artista Sigmund Lipinsky

Sigmund Lipinsky

(Graudenz 1873 - Roma 1940)

BIOGRAFIA

Nato nel 1873 a Graudenz, nella Prussia Occidentale, da un commerciante di origine polacca e madre tedesca, già dagli anni del ginnasio Lipinsky subisce l’influsso degli autori classici che alimentano la sua passione per il mito greco e per l’epopea omerica, più tardi al centro della sua tematica artistica.

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Berlino nel 1896 sotto la guida di Anton von Werner, celebrato pittore della Corte Imperiale, dopo i primi incarichi (nel 1899 vince il concorso istituito dall’Imperatore per due affreschi nel castello di Kreisau), Lipinsky avverte nell’ambiente artistico accademico la mancanza di spirito libero e della naturalezza essenziale che cerca. La possibilità di liberarsi dai vincoli e dalle sovrastrutture del pomposo eclettismo guglielmino arriva con l’occasione del viaggio in Italia nel 1902, grazie alla vincita del “Gran Premio di Stato” per un soggiorno triennale nella capitale.

Trasferitosi a Roma, a Villa Strohl-Fern, viene accolto nell’ambiente degli artisti tedeschi, ne diventa principale esponente e, in seguito, anche bibliotecario e direttore del loro Circolo. Decide di stabilirsi definitivamente a Roma e con la moglie si trasferisce in via Margutta, dove tiene fino al 1914 una scuola di pittura e disegno. Partecipa alle “Secessioni” di Monaco, Vienna, Berlino, e alle mostre romane della società “Amatori e cultori”.

Dal 1911 comincia a dedicarsi all’incisione (con bulino, acquatinta e puntasecca), su consiglio degli amici Klinger, Röder e Greiner. Studia Mantegna e Dürer ed esordisce felicemente con “Pandora” (1911) e con l’ex libris per Dorothy Radziwill. “Pandora” è il primo degli 83 rami costituenti l’importante opera incisoria di Lipinsky, esposta e premiata nelle principali città europee ed americane. Seguono le bellissime incisioni “Calma marina” (1912), e “Le Parche” (1914).

Durante la prima guerra mondiale è costretto a fuggire esule a Monaco. Con l’incisione “Inter arma silent Musae” del 1922 alluderà al silenzio delle Arti durante la tragedia bellica, dedicando il soggetto all’amico Greiner, morto nel frattempo.

Tornato a Roma nel 1918 riprende lo studio in via Margutta e l’insegnamento, riunendo allievi svizzeri, austriaci, ungheresi, e italiani, tra i quali Dario Wolf, Bruno Colorio, e il giovane Fausto Pirandello. Diviene assai ricercato per la realizzazione di raffinatissimi ex libris, nei quali il compito di esprimere concetti ideali ed allegorici è affidato soprattutto alle figure femminili, atteggiate in armoniose composizioni decorative.

Dal 1922 al 1931 espone opere grafiche a Roma e in altre città italiane col Gruppo Romano Incisori e Artisti, di cui è stato un socio fondatore. Nel 1931 pubblica a Roma, con la Libreria Herder, un manuale anatomico per lo studio della figura umana, con 25 tavole di anatomia artistica, propedeutica all’insegnamento del disegno di nudo. Per l’editore di Monaco Hanfstängl realizza le prime otto tavole per una lussuosa Odissea che rimarrà però incompiuta.

Muore a Roma nel 1940.

Opere

Una selezione di opere di Sigmund Lipinsky disponibili in galleria.

Le Parche (o Le tre età)

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