Verita Monselles nasce a Buenos Aires nel 1929. Negli anni Settanta si trasferisce a Firenze, dove inizia la sua ricerca fotografica, volta ad analizzare e denunciare le rappresentazioni stereotipate del femminile. Partecipa a una serie di importanti mostre curate da Romana Loda: Coazione a mostrare al Palazzo Comunale di Ebrusco nel 1974; Magma al Castello Oldofredi a Iseo nel 1975; Altra Misura alla Galleria Il Falconiere di Ancona nel 1976, Il volto sinistro dell’arte a Firenze nel 1977. Dello stesso anno è la serie dedicata a Paolina Borghese, emblema dell’arte femminista d’avanguardia: la Venere Contestatrice, che compie il «gesto della vagina», rivendica la sessualità, la libertà e il diritto all’azione politica della donna. Nel frattempo, Monselles diventa la fotografa ufficiale della compagnia teatrale Magazzini Criminali (chiamata fino al 1982 Il Carrozzone) composta da Federico Tiezzi, Sandro Lombardi e Marion d’Amburgo. Negli anni Ottanta inizia a lavorare come fotografa professionista nel campo della moda e della pubblicità, mentre la sua arte ottiene importanti riconoscimenti in Italia e all’estero: nel 1982 è a Parigi al Centre Pompidou nella mostra Sei Fotografe Italiane e a Napoli con una personale al Maschio Angioino. Nel 1984 partecipa alla mostra 11 donne fotografe alla fiera internazionale della fotografia di Colonia; nel 1987 espone nella sezione culturale del Sicof di Milano. Sue opere sono state esposte nella mostra della Collezione Donata Pizzi L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2018 (Triennale di Milano 2016 e Palazzo delle Esposizioni di Roma 2018) e nell’esposizione The Unexpected Subject. 1978 Art and Feminism in Italy (Frigoriferi Milanesi, 2019).
Da: Raffaella Perna, Romana Loda e l’arte delle donne, Galleria dell'Incisione - A Palazzo Gallery, Brescia 2020