Bresciaoggi, 31 gennaio 2019
di Elia Zupelli
LA MOSTRA. Tema ornitologico per gli scatti di Pentti Sammallahti, in Galleria fino al 17 marzo. Sabato l'inaugurazione
Tante variazioni sul tema in un percorso declinato fra sculture e fotografie, acquerelli e stampe,Alzando gli occhi al cielo a volte possono far paura, come il mare, per quell’idea di troppa libertà. Mai e poi mai, però, potranno lasciare sguardo e pensieri indifferenti: «Che si tratti del canto che annuncia l’arrivo della primavera, dei suggestivi e coreografici passaggi migratori o dell’invidia di una condizione di libertà che ispirò a Paul Valéry la celebre frase “Il faut être léger comme l'oiseau et non comme la plume”, il potente legame che questo animale intrattiene con la natura e con la sua ciclicità si conserva inalterato nel tempo, giungendo fino al cittadino urbanizzato di oggi che durante l’inverno assiste all’arrivo di uccelli in cerca di qualche grado in più rispetto alla rasa e fredda campagna…». CATTURATI solo simbolicamente dall’obiettivo del fotografo Pentti Sammallahti, che con bianchi e neri profondi li ha trasformati in delicata poesia crepuscolare e vagabonda, «Des Oiseaux» planano fino al 17 marzo alla Galleria dell’Incisione, dove sabato inaugura la mostra che prende il titolo dal nuovo, omonimo libro del maestro finlandese, di cui sarà esposta una trentina di scatti, accompagnati da una selezione di opere di altri artisti, sempre a tema ornitologico. Obiettivo: «Interrogare gli universi di diversi artisti per scoprire in che modo si sono lasciati ispirare da quello che, declinato in una moltitudine di specie, può essere considerato l’animale allegorico per eccellenza». Originario di Helsinki ma cittadino del mondo, Sammallahti (1955) si descrive come «un viandante a cui piace la natura del grande nord, il silenzio, il freddo e il mare, che ama le persone e gli animali di posti remoti e registra le relazioni tra questi e l’ambiente circostante»; con la sua macchina fotografica ha girato tutto il mondo - dalla nativa Scandinavia attraverso le Repubbliche Sovietiche, Giappone, India, Nepal, Marocco, Turchia, e poi ancora Europa, Gran Bretagna, Sud Africa - e oggi è una figura rappresentativa della fotografia finlandese contemporanea: il suo lavoro unisce una straordinaria sensibilità per l’attimo nel tempo con la capacità di mostrare le bellezze del mondo, proprio attraverso gli animali. Insieme agli scatti di Sammallahti - cui la galleria di via Bezzecca nel 2008 aveva già dedicato la personale «Aspettare l'immagine», curata da Silvana Turzio -, il percorso espositivo ingloberà variazioni sul tema declinate fra disegni, acquerelli, stampe, fotografie e sculture realizzati da autori storici e contemporanei, italiani e internazionali, da Andrea Collesano a Quentin Garel, da Fausto Gilberti a Richard Müller. Vernissage alle 18, ingresso libero.
Elia Zupelli, Bresciaoggi, 31 gennaio 2019