Giornale di Brescia, 28 aprile 2012
di Emanuele Galesi
Un asino malinconico, seminascosto nell'ombra, con il capoccione che spunta in un corridoio. È l'autoritratto a china e acquarello che Franco Matticchio si dedica tra i «Disegni sparsi», in mostra fino al 15 maggio alla Galleria dell'Incisione, in cui il disegnatore torna ad esporre a vent'anni dalla prima personale. Sono lavori raccolti tra il 1972 e il 2012: nell'anno più lontano realizzò, appena quindicenne, «Strange days», un ritratto che vira verso l'astratto; al secondo appartiene «Salto in alto», in cui un atleta è pronto a saltare l'asticella posizionata prima di un burrone. La prima opera rimase inedita, la seconda è uscita poche settimane fa sul domenicale del Sole 24 Ore, in cui regolarmente appaiono le «Matticchiate». In mezzo illustrazioni (la prima pubblicata nel '79 per il Corriere, seguita da libri e periodici come il New Yorker o Internazionale), fumetti, disegni sparsi. Molti di quelli in mostra vi strapperanno un sorriso. Magari amaro, malizioso, talvolta puro. Incontrerete gatti, tra cui Mr. Jones, scoiattoli, cavalli e altri animali in situazioni da non rivelare perché non si rovini la sorpresa. Troverete paradossi, analisi sociologiche, poesie. Matticchio, in un breve incontro, risulta timido. Ma suoi disegni puliti parlano senza ritrosie. Creano un circolo di empatia tra lo spettatore, l'opera e l'autore, anche se costui cerca l'ombra come l'asino. Perché l'autore varesino possiede il dono della suggestione per immagini lievi, scevra dalle grevi parole. A tratti, può fare invidia. Non lo si scopre ora, ma la raccolta esposta alla Galleria dell'Incisione valorizza un talento limpido, con cui sembra di poter fare amicizia. Senza che vi sia bisogno di parlare.
Emanuele Galesi, Giornale di Brescia, 28 aprile 2012