Giornale di Brescia, 31 ottobre 2002

Giornale di Brescia, 31 ottobre 2002

di Fausto Lorenzi

BRESCIA - Jonathan Janson è un americano del New Jersey che da trent’anni vive a Roma. Alla Galleria dell’Incisione, in via Bezzecca 4 (al 15/11, 17-20, chiuso lun, 030 304690), presenta raffinatissimi acquerelli e gouaches, e rari oli, di paesaggi americani (e alcune «scene urbane» italiane), quasi tutti di formato orizzontale, come fotogrammi d’un film sul grande schermo. Janson racconta le periferie lungo le strade dall’area metropolitana di New York alla Florida. Un paesaggio «in transito», in cui anche le strutture di servizio e le architetture sono provvisorie. La pittura è giocata proprio tra la precisione lenticolare, che s’immedesima nella fotocamera ed evoca l’iperrealismo, e invece l’acuta sensibilità poetica, che esprime valori di sospensione metafisica e di introspezione lirica, sicché tutto si sgrana, vibra e scivola impalpabilmente nello smagamento del viaggiatore. La strada è dunque quella del mito americano, di Hopper, della Pop Art, ma Janson è carico anche d’uno struggimento, un senso molto europeo della precarietà. Non a caso vent’anni fa fece parte del gruppo della «Metacosa», con artisti quali Biagi, Ferroni, Mannocci, Luporini, Tonelli...), che tra Lombardia e Versilia coglievano proprio la misteriosa sospensione del quotidiano. I suoi orizzonti «on the road» sono intrisi di solitudine malinconica e sottile, come sospesa nell’aria, fusa entro la luce velata. (f. l.)

Fausto Lorenzi, Giornale di Brescia, 31 ottobre 2002

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