29 Giugno 2017

Ise-katagami

di Kai Mizue

L'Ise-katagami è un Prodotto Artigianale Tradizionale di grande pregio artistico che viene realizzato da molti secoli con la stessa tecnica e con le stesse materie prime nell’area di Ise, sull’isola di Honshu, la più grande delle isole giapponesi. Katagami è il nome col quale vengono chiamati gli stampi per la realizzazione dei disegni sui tessuti giapponesi, che rappresentano in prevalenza fiori e oggetti, ma possono anche raffigurare altre forme tipiche come il flusso dell'acqua, la forma dell'onda, quella del guscio di tartaruga, etc.

Gli Ise-katagami sono stati da sempre utilizzati in Giappone per disegnare e tingere i tessuti per i kimono. L’origine precisa degli Ise-katagami non è ben chiara, ma si dice che vengano fabbricati da più di 1000 anni. Si può dire invece con certezza che la loro produzione era in pieno sviluppo durante l’epoca Muromachi (1336-1537) in quanto in un’opera di Kanou Yoshinobu, un pittore dell’epoca, si riconosce nel dipinto un artigiano mentre realizza un Ise-katagami.

Gli stampi (i Katagami) vengono realizzati a partire dalla carta (washi), ottenuta lavorando con una tecnica particolare la corteccia degli alberi di gelso (kôzo) e la sua caratteristica principale è quella di essere allo stesso tempo morbida e resistente. I fogli di washi, aventi un diverso spessore, vengono disposti l’uno sull’altro dopo essere stati imbevuti nel succo fermentato dei cachi (kakishibu) che li indurisce e li colora di marrone scuro. I fogli vengono poi lasciati ad essiccare al sole che completa il loro incollaggio, riduce le loro dimensioni pur mantenendo inalterate le proporzioni e garantisce loro l’impermeabilità. Il prodotto finale è una superficie che ha una notevole compattezza e resistenza e può essere intagliata a mano con specifici punteruoli e fustelle per realizzare i diversi disegni a seconda delle forme scelte.

In Giappone oggi ci sono solo 225 “Attività Culturali e Prodotti Artigianali Tradizionali” approvati dal Ministero dell’Industria e del Commercio che, per ricevere la qualifica di Tradizionali, debbono essere disegnati e creati seguendo i requisiti richiesti dal Ministero, dopodiché gli artigiani che li realizzano possono fregiarsi del titolo di Artigiani Tradizionali. Tra i requisiti richiesti, per esempio, ci sono l’uso di tecniche e tecnologie che devono essere tramandate e utilizzate da più di 100 anni, che la parte principale del processo di fabbricazione sia realizzata solo su base artigianale ed inoltre che i prodotti siano stati realizzati in una specifica area di produzione.

Sebbene il Giappone abbia conservato parte delle sue tradizioni, dobbiamo tenere conto del profondo cambiamento dello stile di vita giapponese che negli ultimi 50 anni si è indirizzato verso modelli fortemente influenzati dalla praticità occidentale e che di conseguenza ha portato anche le donne giapponesi ad indossare sempre meno il kimono tradizionale, il cui uso è quasi ristretto ormai alle sole feste e cerimonie tradizionali giapponesi, come il matrimonio (Kekkonshiki), la cerimonia del tè (Cha-kai), quelle del compimento dei 3, 5 e 7 anni (Shichi-Go-San) e della maggiore età (Seijin no hi). Tutte feste che per fortuna ancora resistono al trascorrere del tempo nelle forme più autentiche della cultura giapponese.

Infatti, dopo la seconda guerra mondiale, c’è stato un grande cambiamento nello stile di vita giapponese e, di conseguenza, la produzione di prodotti artigianali risulta adesso in calo, così come sono in diminuzione gli artigiani che li realizzano.

Credo fortemente che l’esposizione diretta ad un vasto pubblico di questi piccoli grandi capolavori possa non solo aiutare il futuro degli Ise-katagami e dell’artigianato giapponese in genere, ma anche presentare il Giappone ai visitatori italiani e stranieri in un modo diverso, e sottolineare quel legame ideale che unisce la tecnologia moderna a quella del passato rappresentata dagli Ise-katagami, prodotti che sono entrambi realizzati a partire dall’intelligenza creativa unita ad una ricerca costante di perfezione non tanto formale quanto pratica.

Per concludere, gli Ise-katagami sono l’anima creativa ed artistica dei disegni riportati sui tessuti dei tradizionali kimono giapponesi, ma ritengo che la loro bellezza e la loro originalità creativa non siano sufficientemente conosciuti fuori del Giappone e questa esposizione può dare loro il prestigio che meritano. Mi auguro che questa mostra possa richiamare l’attenzione di molti visitatori, dei media sia italiani che giapponesi ed anche dei collezionisti, con un sicuro ritorno di immagine sia in Italia che in Giappone, dove potrà far rinascere una nuova e maggiore attenzione su tutti i prodotti artigianali tradizionali.

Kai Mizue, 2017

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