Bruno Munari. Pensare confonde le idee
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Dal 24 novembre 2012 al 30 gennaio 2013

Bruno Munari. Pensare confonde le idee

L'esposizione, che celebra i quarant'anni della galleria, segue l'attività di Bruno Munari attraverso una cinquantina di opere e progetti realizzati con tecniche diverse fra gli anni '30 e gli anni '90. La mostra è accompagnata da un catalogo con testo di Claudio Cerritelli.

L'esposizione, che celebra i quarant'anni di attività della galleria, segue l'attività di Bruno Munari attraverso una cinquantina di opere e progetti realizzati con tecniche diverse fra gli anni '30 e gli anni '90.

La mostra restituisce la varietà, il rigore e, allo stesso tempo, l'ironia della sperimentazione artistica di Bruno Munari attraverso una selezione di lavori rappresentativi dei diversi momenti del percorso creativo dell'artista. Leggerezza e semplicità formale, comuni alle opere in mostra, non sono mai cifra stilistica, ma, piuttosto, il risultato di una ricerca profonda che indaga i meccanismi del linguaggio visivo e la sua declinazione nella quotidianità.

Il dialogo fra produzione artistica e vita di tutti i giorni è costante: da un lato, come designer, Munari progetta oggetti d'uso quotidiano che, ancora oggi, sono ammirati per qualità estetica e funzionale (in mostra saranno presenti bozzetti, studi e prototipi a documentare questo campo d'indagine).  Dall'altro lato, oggetti comuni sono trasformati e, come ne “Le forchette parlanti”, danno nuova voce alla realtà domestica e, allo stesso tempo, indagano le possibilità comunicative di forme e segni ridotti ai minimi termini.

Stupisce la capacità di interpretare nuove tecniche e strumenti, come ne “Le Xerografie”, immagine uniche realizzate con una semplice fotocopiatrice o nelle “Sculture da viaggio”, creazioni pieghevoli e leggerissime che ben riflettono l'idea di una bellezza portatile, che si dispiega col farsi della vita di tutti i giorni.

Molti sono gli ambiti dove Munari seppe lasciare un segno significativo: progettazione grafica, libri per l'infanzia (originalmente pensati per il figlio, ma ad oggi amati da un pubblico di tutte le età), design, scultura, architettura. D'altronde è questo l'esito necessario del lavoro del designer perché, per dirla con le parole di Munari, “il designer risponde alle necessità umane della gente della sua epoca, l'aiuta a risolvere certi problemi indipendentemente da preconcetti stilistici o da false dignità artistiche derivanti dalle divisioni fra le arti”.

La mostra, curata da Claudio Cerritelli, è accompagnata da catalogo con un suo testo critico.

Una selezione di opere in mostra
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