Franco Fanelli. L’ospite segreto
213
Dal 2 ottobre all’8 novembre 2004

Franco Fanelli. L’ospite segreto

Questa personale, che raccoglie una ventina di opere tra acqueforti, oli e acquerelli, è la prima interamente dedicata ai “ritratti neri” di Fanelli.

"L'ospite segreto" ha la pelle nera e proviene dalla letteratura: è stato Joseph Conrad, da un cui racconto è tratto il titolo di questa mostra, a evocare le inquietudini, se non la paura, destate dalla presenza del "negro" a bordo del Narcissus, o a raccontare il rapporto, ambiguo quanto intenso, tra un giovane ufficiale di marina e il suo timoniere, il cubano Tom Corbin, che in "La locanda delle streghe" trova il suo tragico destino sulle desolate coste galiziane, vittima di tre Parche.

Dalla metà degli anni Novanta, Franco Fanelli ha iniziato a eseguire ritratti immaginari di questi due personaggi, che di volta in volta assumono fisionomie e ruoli diversi: pugili, lottatori, "uomini d'arme", creature mitologiche o, al contrario, volti "comuni", sottratti a una logora quotidianità ed elevati a una dimensione mitica e leggendaria, riportati allo splendore del nero.

Questa personale, che raccoglie una ventina di opere tra acqueforti, oli e acquerelli, è la prima interamente dedicata ai "ritratti neri" di Fanelli.

Accanto a opere eseguite dal 1997 al 2004, è esposta una serie di piccole incisioni datate agli anni Ottanta: in quelle opere, dedicate a Davy Jones, il demone marino (ibridazione fra il tritone mediterraneo e il gotico americano, con chiari riferimenti ad H.P. Lovecraft) che terrorizza i marinai del Pequod nel "Moby Dick" di Melville, iniziava a prendere forma l'"opera al nero" di Fanelli. In catalogo, un testo di Marco Fabio Apolloni indaga sulle radici letterarie su cui è fondata buona parte dell'opera dell'artista torinese.

Una selezione di opere in mostra
cross
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram