L’esposizione presenta una quarantina di pastelli, acquerelli e tecniche miste recenti dell’artista, fornendo un puntuale resoconto dell’aspetto più intimo della sua poetica.
La pittura di Gallizioli ha attraversato stagioni diverse: determinanti sono stati anzitutto, negli anni, l’informale, quando l’artista ha scoperto il puro valore espressivo del segno e della materia, e quel suo successivo “surrealismo fiabesco” (Cassa Salvi), ideologicamente impegnato e però risolto in preminente dimensione di elegia e di canto.
Motivo di fondo di tutta la sua arte è stato sempre comunque il costante riferimento al tema “natura”.
Proprio le tecniche del pastello e dell’acquarello, da lui sempre usate, per la loro immediatezza e duttilità sono le più consone a fissare l’idea prima dell’invenzione, il suo imprescindibile scenario.
Paesaggi, frammenti di natura, giardini, cieli e acque sono i luoghi delle immagini incantate di Gallizioli che, nella sua esperienza recente, felicemente coglie le innumerevoli “stagioni della luce”.