Mostra: Lessico Famigliare. <em>Sculture e disegni di Bergomi, Rivadossi e Scarpella</em>
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Dal 5 ottobre al 12 novembre 2023

Lessico Famigliare. Sculture e disegni di Bergomi, Rivadossi e Scarpella

La mostra inaugura la VI edizione dell'Officina della Scultura, promossa da Fondazione Piero Cattaneo.

La mostra indaga il senso dei rapporti umani attraverso il riscontro tra grafica e plastica, tra segno e volume nelle opere di Giuseppe Bergomi (Brescia, 1953), Giuseppe Rivadossi (Nave,  1935) e Livio Scarpella (Ghedi 1969).

La rassegna è organizzata in collaborazione con L'Officina della Scultura, promossa da Fondazione Piero Cattaneo di Bergamo e curata da Marcella Cattaneo, e rientra nel palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

L'Officina della Scultura è un progetto che esplora e celebra il mondo della scultura del Novecento. L'iniziativa, quest'anno alla sesta edizione, prevede l'apertura straordinaria degli studi d'artista al pubblico, offrendo visite guidate, incontri, laboratori e workshop rivolti a adulti, famiglie e scuole. I visitatori hanno così l'opportunità di capire il mestiere dell’arte entrando a diretto contatto con gli strumenti, i materiali e gli ambienti creativi degli artisti.

Giuseppe Bergomi (Brescia 1953)
Nato a Brescia nel 1953, si è diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo un esordio come pittore, nel 1981 inizia l'attività di scultore dedicandosi quasi esclusivamente alla terracotta policroma. A questa esperienza si affianca, a partire dal 1989, il lavoro in bronzo.
Ha vinto il "Gran Prix Château Beychevelle 1993" dell'omonima fondazione per l'arte contemporanea a Beychevelle (Bordeaux). Nel 1997 gli viene conferito il premio "Camera dei Deputati". Nel 2000 realizza una grande opera in bronzo per l’acquario di Nagoya in Giappone, “Uomini, delfini, parallelepipedi”.
È considerato uno dei migliori scultori contemporanei ed ha esposto in numerose gallerie in Italia ed all’estero.

Giuseppe Rivadossi (Nave 1935)
Ereditato l'interesse per l'arte dal padre Clemente, Rivadossi inizia ufficialmente la sua carriera artistica negli anni Sessanta, avvicinandosi alla studio della scultura in legno, della terracotta e della lavorazione del bronzo, interessandosi fin dall'inizio dello spazio domestico che diventerà poi uno dei temi chiave di tutta la sua opera. Negli anni Settanta, grazie all'attenzione di amici come Francesca Amadio e di importanti galleristi come Renato Cardazzo, Elio Palmisano e Alfredo Paglione, comincia la sua stagione espositiva come scultore che lo vedrà esporre in diversi appuntamenti artistici nazionali e internazionali come alla Triennale di Milano (1974), alla Biennale di Mentone (1976), alla Rotonda della Besana (1980), al Palazzo del Ridotto di Cesena (1996) e alla Galleria d'arte moderna Palazzo Forti di Verona (2005).
Del lavoro e della poetica di Giuseppe Rivadossi hanno scritto fra gli altri: Giovanni Testori, Vittorio Sgarbi, Roberto Tassi, Gianfranco Bruno, Marco Vallora, Ermanno Olmi, Giorgio Cortenova, Piercarlo Santini, Mario Botta.

Livio Scarpella (Ghedi 1969)

Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1990. Fino al 1995 ha lavorato come assistente presso lo studio dello scultore Giuseppe Bergomi. Nel ‘93 ha ottenuto il premio per la pittura “San Carlo Borromeo” (Palazzo della Permanente, Milano), e nel 2002 il Premio Durini.
Alcune sue opere sono state scelte per illustrare le copertine di vari libri di Aldo Busi. Nel 2003 è invitato a partecipare con “Italian Factory - la nuova scena artistica italiana” al Parlamento Europeo di Strasburgo e nella sezione “Extra 50” alla Biennale di Venezia.
Ha realizzato il monumento dedicato a Paganini al Teatro Carlo Felice di Genova.

Una selezione di opere in mostra
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