Cent'anni fa moriva Max Klinger (1857-1920), “poeta figurativo”, come lui stesso si definiva, “artista moderno per eccellenza” secondo Giorgio De Chirico, sicuramente figura centrale nella scena artistica mitteleuropea fra Otto e Novecento.
Per celebrare l’artista, che fece dialogare sapientemente le forme del mondo antico coi simboli del moderno, la Galleria dell'Incisione torna a presentarne il lavoro grafico, esponendo tre serie complete di incisioni: Eva e il Futuro (1880), Intermezzi (1881) e Un Guanto (1881).
Le suggestioni dei suoi lavori, che accolgono gli universi angosciosi e le forze dirompenti dell’amore, della morte e della psiche, si sono nel tempo trasmesse ad altri artisti e ad altre arti: in mostra il pubblico troverà opere di autori a lui coevi (Willi Geiger, Otto Greiner, Richard Müller e Joseph Uhl) e di contemporanei ispirati al suo mondo visionario, che a distanza di un secolo si cimentano ad interpretarne l’enigma romantico: Vanni Cuoghi, Giorgio Bertelli, Franco Fanelli, Giuseppe Gallizioli, Fausto Gilberti, Giorgio Maria Griffa, Franco Matticchio, Alessandro Papetti, Francesco Parisi, Andrea Pedrazzini, Livio Scarpella e Velasco Vitali.