Torna a esporre alla Galleria dell'Incisione, dopo cinque anni, il torinese Stefano Faravelli.
Saranno presentati circa 25 acquarelli e tempere realizzati negli ultimi anni.
In catalogo un racconto della scrittrice torinese Elisabetta Chicco Vitzizzai.
“Ho evocato per la mia pittura “l’arte ingannevole” di Proteo, il Vecchio del Mare, il pastore delle foche-sirene, che, come narra Omero, muta forma a piacere, ma che diviene maestro di verità se lo si tiene fermo, “benché si dibatta e si lanci a fuggire” (Odissea, IV, 416). Così, lepri e volpi, foche e rane, qui dipinte, aspirano ad una trasmutazione che solo uno sguardo attento potrà operare: poiché lepri, volpi, foche e rane sono forme provvisorie e mutevoli di Psiche. E viceversa, i geni e le sirene e le fate che qui vedete, questo medesimo sguardo farà apparire come testimoni e metafore di una verità nascosta nel segreto dell’immaginazione.”
— Stefano Faravelli, 20 gennaio 1999