Da “L'Estampe Moderne”
Litografia in nero, 1898
35x22 cm
Dimensioni del foglio: cm 52,5x38.
Firmata in lastra in basso a destra.
Riprodotta sul sito del Van Gogh Museum di Amsterdam.
Versione in nero dell'omonima litografia pubblicata su L'Estampe Moderne nello stesso anno.
“L'Estampe Moderne” - mensile glorioso che si compiacque di una vita effimera, dal maggio 1897 all'aprile 1899 - fu edito a Parigi dalla famosa stamperia Champenois (la stessa che curò le edizioni delle affiches di Mucha).
Ogni numero comprendeva quattro tavole in litografia affidate ad artisti contemporanei, accompagnate da una poesia o da un estratto di un'opera letteraria.
Erano, quelli, anni fecondi, in cui sopravvivenze naturalistiche e gli ultimi bagliori del Simbolismo si intrecciavano con le audacie dell'Art Nouveau. Tutto ciò avveniva a Parigi, non perché la ville lumière fosse l'unica capitale delle arti (altre esperienze decisive andavano maturando nelle province, nelle periferie), ma perché lì accorrevano tutti, abbagliati dal mito di una città-spettacolo, pronti a disputare tra i due poli della Tradizione e del Moderno.
“L'Estampe Moderne”, ecletticamente aperta ad artisti francesi e stranieri, non poteva che registrare questa condizione di ricerca in atto, questo frenetico lavorio.
Troviamo, così, una giovane di Christiansen intenta a cogliere fiori maligni, ancora baudelairiani (ma, nonostante il corpo nudo, gli occhi chiusi, il bosco nero del fondo, la donna s'inoltra nella palude senza il gusto del torbido), oppure la Salomé di Mucha, col busto gettato indietro, nella danza, emergente dalle lumeggiature del fondo.
La pubblicazione fu il maggior veicolo di diffusione dell'Art Nouveau in Francia e all'estero: queste litografie, rare e ricercate, sono un esempio di perfezione tecnica e sono considerate tra le prove più importanti degli artisti rappresentati.