Acquaforte e bulino, 1914
48x23,5 cm
Dimensioni del foglio: 58,5x40,5 cm
Firmata a matita in basso a destra.
Bellissima impressione con ampi margini, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia:
A. Lipinsky 1940, n. 5.
Grochala 1995, n. 14.
Bardazzi 2012, n. 5.
“Le Parche” è considerato, insieme a “Calma marina”, il capolavoro incisorio di Lipinsky più noto e ammirato. Il gusto neorinascimentale di sapore preraffaellita sottolineato in calce dai versetti di Lorenzo il Magnifico (Quant’è bella giovinezza. che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto, sia: di doman non v’è certezza) si fonde a un austero e a tratti crudo rigore di filiazione düreriana. Il corpo disfatto della vecchia Atropo è però controbilanciato dal nudo fiorente di Lachesi e dalla preziosa veste damascata di Cloto - a cui presta le sembianze la modella Mariuccia, raffigurata col solo volto anche in un disegno e in un’incisione - mentre la terra è disseminata di fiori e alle loro spalle si intravede la fontana della vita. Un velo nero avvolge ogni figura e pare sottintendere l’irrevocabilità del fato. Tuttavia, malgrado l’impianto severo, prevale come sempre nell’artista il senso nobile e sereno dell’armonia anche se ammantato di presagi luttuosi.