La Repubblica, 6 novembre 2004
di Chiara Gatti
Non sono da perdere di vista le mostre organizzate dalla Galleria dell'Incisione di Brescia. Perché sono mostre di qualità. Perché rispettano eroicamente (al contrario di alcuni spazi diciamo "versatili") una scelta di campo che privilegia il mondo del bianco e nero, della grafica e della fotografia. E per la cura messa nelle edizioni che accompagnano ogni rassegna. Come nel caso dei cataloghi pocket, dedicati alle immagini di Scianna e di Erwitt, o di quello a corredo della mostra di Franco Fanelli. 45 anni, torinese, docente all'Accademia Albertina, è autore qui di una ventina di opere, fra acqueforti e acquerelli, frutto di una passione letteraria legata ai racconti esotici di Conrad e Melville. Protagonisti di una bella serie di ritratti sono i volti afroamericani ispirati agli eroi solitari dei due scrittori romantici, ma desunti anche dal mondo del pugilato e memori forse dei boxeur di Bellows. La grande abilità tecnica dell'artista è esaltata dalla statura mitica e tragica dei suoi personaggi.