Giornale di Brescia, 13 aprile 2014
di Francesco Fredi
Arriva nei cinema il documentario sulla fotografa di cui la Galleria dell’Incisione propose una mostra
C'è un po’ di orgoglio bresciano a margine dell'uscita il 17 aprile, nei cinema, di «Finding Vivian Maier - Alla ricerca di Vivian Maier» di John Maloof e Charlie Siskel. Il documentario racconta, come in una detective-story, il puzzle esistenziale e artistico di un personaggio che, a posteriori, s'è rivelato artisticamente importante, ma ha vissuto la sua arte nell’ombra. La vita e le opere, insomma, a lungo rimaste sconosciute, della talentuosa esponente della «street photography» Vivian Maier (New York 1926 - Chicago 2009). Proprio colei della quale la cittadina Galleria dell'Incisione ha proposto un’importante esposizione nell’autunno 2012, ricordando la quale si sta pensando di stimolare un evento che abbini la proiezione del bio-docu-film a una mini-esposizione di pochi ma qualificati materiali sull’autrice: qualche catalogo della mostra di un anno e mezzo fa e una manciata di stampe fotografiche; tre di proprietà della galleria, una di una collezionista; due autoritratti e due scatti con bambini come soggetto. I bambini, infatti, sono uno dei temi caratterizzanti la poetica della Maier, che fu una affidabile «tata» mentre coltivava la passione per la fotografia di strada immortalando scene di vita ed eventi, spesso - per la dimestichezza coi piccoli - con al centro teneri o spassosi atteggiamenti dei fanciulli che incontrava.
Chiara Fasser dell’Incisione sta dunque sondando il possibile interessamento di operatori bresciani (il film viene distribuito a livello nazionale da Feltrinelli Real Cinema); potenzialmente non mancherebbero: dal Nuovo Eden al Circolo del cinema/Nuovo Mascherino, ma anche altri (al momento non è possibile sapere se Oz o Wiz programmeranno il documentario). Si vedrà.
Improbabile, invece, allestire una vera nuova mostra, vista la difficoltà già sperimentata nella precedente occasione, di ottenere dall’archivio statunitense materiali fotografici di Vivian Maier. Nel 2012 ci vollero i... buoni uffici nientemeno che di Martine Franck (importante fotografa scomparsa nell’agosto di quell'anno e vedova di un gigante dell’immagine come Henri Cartier-Bresson) con la quale Chiara Fasser era in ottimi rapporti, per far sì che a Brescia arrivassero le foto per quella chicca espositiva italiana. Perché la Maier, a lungo misconosciuta a causa della ritrosia e timidezza che cozzavano con la qualità del suo fotografare, è stata riscoperta in America grazie soprattutto a John Maloof che acquistò all’asta 40mila negativi (ma la Maier scattò con la sua Rolleiflex oltre 100mila foto, rimaste inedite e spesso solo su pellicola).
Ora arriva al cinema la storia della «scoperta» di un’autrice di spessore, ma dalla vita nell’ombra tra Usa, Francia e poi di nuovo Usa. «Alla ricerca di Vivian Maier», selezionato per la Berlinale e il Miami Film Festival 2014, narra attraverso foto, filmati e interviste a chi la conobbe (o, come dice lo slogan, «credeva di conoscerla»), la grandezza fotografica e umana della Maier. Che Brescia, appunto, aveva già... posto in evidenza.
Francesco Fredi, Giornale di Brescia, 13 aprile 2014